Personaggi illustri

Tra le migliaia di anime con cui 'Abdu'l-Bahá fu in contatto durante quei viaggi spiccano scienziati come Graham Bell e Charles Steinmetz, scrittori come Khalil Gibran, politici come Theodore Roosevelt e molti artisti, attivisti, sacerdoti, esploratori, funzionari come pure cittadini e individui comuni. In quei viaggi, Egli enfatizzò la necessità che le persone vivessero in armonia, che le religioni fossero unite, e che il mondo compisse finalmente i passi per arrivare al raggiungimento di una pace duratura, aiutò a comprendere la realtà della religione e a liberarsi dalle superstizioni.

Un disegno della giornalista Kate Carew raffigurante il suo incontro con 'Abdu'l-Bahá e pubblicato a corredo del suo articolo sul New York Tribune del 19 aprile 1912. 

'Abdu'l-Bahá trattò temi di grande attualità per la società occidentale dell’epoca come i grandi pericoli del razzismo; il rapporto tra capitale e lavoro, il conflitto tra lavoratore e datore di lavoro; l'imminente Grande Guerra.

“Raramente ho conosciuto qualcuno che mi abbia tanto impressionato. Un uomo robusto, dritto come una freccia, con veste e turbante candidi, lunghe ciocche di capelli neri che gli scendevano fin quasi sulle spalle; una fronte ampia e possente a indicare la presenza di un forte intelletto combinato a una ferrea volontá; occhi penetranti come di falco, fattezze marcate ma piacevoli. Reputo che molto difficilmente si possa trovare, anche tra i più eloquenti, preparati e sagaci rappresentanti della sua razza, un più abile conversatore, un uomo maggiormente dotato di argomentazioni, più pronto a offrire delucidazioni e più profondamente versato nelle scritture sacre giudee, cristiane e islamiche. Nessuno ch’abbia conosciuto quest’uomo può intrattenere alcun dubbio sulla sua grandezza e sui suoi poteri”

- Edward Granville Browne, orientalista all'università di Cambridge

“Per la prima volta vidi una persona così nobile da poter essere un ricettacolo dello Spirito Santo”

- Khalil Gibran, poeta

"È giunto il momento, dice, per l'umanità di issare lo stendardo dell'unità del genere umano..."

- The New York Times, 21 aprile 1912